La seconda edizione del report mostra un trend di crescita della spesa ICT nella sanità territoriale che raggiunge i 768 milioni di euro nel 2021 con riferimento al panel delle strutture sul territorio coinvolte.
L’indagine La spesa ICT nella Sanità territoriale, condotta da AGID, costituisce un focus della rilevazione periodica effettuata annualmente sulla complessiva spesa ICT nella PA centrale e locale.
Effettuata tra il mese di ottobre e quello di dicembre del 2021, ha riguardato le strutture sul territorio: ASL, Aziende Ospedaliere, AO universitari, Policlinici e Istituti di cura a carattere scientifico, per un totale di 153 enti intervistati, ovvero il 76% di tutte le strutture pubbliche sanitarie del territorio italiano.
In un contesto sanitario territoriale in cui è in atto un processo di trasformazione profondo, anche di tipo gestionale e organizzativo, i dati e le informazioni raccolti hanno permesso di analizzare il quadro d’insieme della spesa ICT e di approfondire aspetti attinenti al Piano Triennale ed alle disposizioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’obiettivo dell’indagine, oltre ad aggiornare l’andamento della spesa ICT, è quello di fornire una panoramica sullo stato della digitalizzazione della sanità pubblica territoriale e sulle relative tendenze in atto, evidenziando le differenze a livello geografico.
La spesa ICT relativa al campione di strutture indagate è pari a 674 milioni di euro nel 2020, in crescita del 13% rispetto al 2019, in uno scenario caratterizzato dalla persistenza dell’emergenza sanitaria ma che ancora non tiene conto, in maniera esaustiva, degli investimenti che le strutture sanitarie sul territorio dovranno realizzare in ottica Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Complessivamente, sul fronte dei canali di acquisto, il ricorso alla gara diretta evidenzia un trend in netto calo, in continuità con quanto già rilevato nella prima edizione dell’indagine. Anche nel corso del 2020, gli acquisti per beni e servizi ICT sono passati attraverso le Centrali di committenza regionali e Consip in modo consistente.
Per quanto riguarda la tipologia di acquisto, circa l’80% della spesa complessiva è destinata a mantenere e garantire il funzionamento dei sistemi esistenti; tuttavia, a testimonianza di come l’esigenza di intraprendere un processo di digitalizzazione si stia progressivamente concretizzando in progettualità, si osserva uno spostamento della spesa verso l’acquisto di licenze software, di servizi di sviluppo software e di hardware.
Rispetto alla progettualità in ambito ICT, in cui persistono iniziative su ambiti infrastrutturali, soluzioni clinico/ospedaliere e documentali e sulla gestione dell’accoglienza, si assiste al potenziamento dei sistemi di cartella clinica elettronica e all’affermazione della telemedicina come principale driver di investimento, con l’avvio di un numero significativo di progetti nel 2020, primo anno di pandemia, e una crescita progressiva prevista negli anni a seguire.
Oltre ai dati di spesa e alle progettualità, sono stati oggetto di analisi il livello di digitalizzazione dei processi interni e esterni, il grado di adozione del cloud computing, l’introduzione delle piattaforme abilitanti, l’utilizzo di indicatori per misurare l’efficacia dei servizi erogati nonché il livello di sicurezza informatica; tema quest’ultimo in cui persiste una carenza di risorse e competenze in materia, che si riflette anche nell’entità ancora marginale dei budget dedicati.