Giunta alla terza edizione, la relazione illustra le attività e l’impegno di AgID nell'esercizio delle funzioni di vigilanza previste dal CAD; fra le novità anche l’analisi predittiva con un sistema, in via sperimentale, di analisi del sentiment in rete
La relazione sulla vigilanza sui soggetti qualificati o accreditati riepiloga le attività svolte nei confronti dei diversi stakeholder, illustrando in particolare le verifiche svolte sui soggetti vigilati e le relative modalità di esecuzione, e dando conto dei risultati ottenuti.
Nel 2019, rispetto all'anno precedente, l’attività svolta si è caratterizzata per alcune novità:
- la specializzazione delle verifiche su particolari componenti dei servizi, selezionate anche in relazione a eventi negativi che si sono verificati nel corso dell’anno, e il coinvolgimento anche di strutture specialistiche come il CERT-PA e il Nucleo di Prevenzione delle Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza;
- l’introduzione, in via sperimentale, di strumenti e sistemi per migliorare la capacità di prevenzione e di individuazione di potenziali irregolarità;
- l’impegno nella raccolta sistematica e analisi delle segnalazioni di interruzioni di servizio, malfunzionamenti o incidenti pervenute dagli utenti e dagli stessi operatori.
Nel corso del 2019, oltre alle verifiche svolte d’ufficio per tutti i soggetti sottoposti a funzioni di vigilanza, sono stati attivati 16 procedimenti di verifica che hanno riguardato le quattro tipologie di soggetti vigilati: i prestatori di servizi fiduciari qualificati (2), i gestori PEC (5), i Conservatori (6), i gestori SpID (3).
Scopo della relazione è informare le parti interessate - gli utenti dei servizi vigilati, le istituzioni e gli stessi operatori - delle attività svolte e dell’impegno dell’Agenzia nel ruolo di autorità di vigilanza.
La funzione di vigilanza costituisce uno strumento per stimolare il miglioramento continuo dei processi di erogazione dei servizi, prevenendo irregolarità o situazioni di degrado che, oltre ad essere sanzionabili, minano la fiducia degli utenti nell’utilizzo dei servizi on line e costituiscono un ostacolo allo sviluppo dei processi di digitalizzazione.
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