Pubblicazioni • 29/05/2025

È online il nuovo report “La spesa ICT nella PA italiana – Percorsi e trend in atto 2022-2025”, realizzato dall’Agenzia per l’Italia Digitale con il supporto scientifico del Politecnico di Milano. 

 

Il documento, giunto alla quinta edizione, analizza i trend di spesa delle amministrazioni centrali e locali italiane tra il 2022 e il 2025, grazie alla raccolta e all’analisi di dati e informazioni su un insieme di Amministrazioni che rappresentano la gran parte della spesa pubblica italiana destinata all’ICT. 

 

La rilevazione ha coinvolto 77 Enti: 28 Amministrazioni Centrali (Ministeri e PCM, Agenzie fiscali, Corte dei Conti, ISTAT, CNR, ENEA, INFN, INPS, INAIL, ACI), 21 Amministrazioni Regionali e Province Autonome, 14 Città Metropolitane e 14 Comuni capoluogo delle Città Metropolitane. 

 

I risultati della rilevazione 

 

L’andamento della spesa ICT per il panel coinvolto presenta un tasso annuo di crescita composito del 12% tra il 2022 e il 2023 19% annuo tra il 2022 e il 2025, passando da circa 3,8 miliardi di euro a quasi 5 miliardi, trainata verosimilmente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 

 

Tutti i comparti evidenziano una prevalenza della spesa operativa rispetto a quella in conto capitale, destinata soprattutto alla manutenzione e ai presidi hardware e software. Nonostante la prevalenza delle componenti di spesa rivolte al funzionamento operativo dell’Ente, le Amministrazioni dimostrano di orientare le proprie risorse verso interventi che siano effettivamente in grado di innovare i propri processi e di concretizzare il progresso digitale.

 

Particolarmente significativo è il dato relativo alla spesa per innovazione, che raggiunge una media del 44% della spesa totale, in crescita rispetto al 26% registrato nella precedente rilevazione, con un’attenzione al cloud e cybersecurity: una tendenza che segnala la volontà delle Amministrazioni di investire in interventi trasformativi e non solo in attività di mantenimento. 

 

A livello di distribuzione, le amministrazioni centrali incidono per il 73% della spesa, mentre gli enti locali restano più distanti, anche se le Città Metropolitane hanno realizzato progressi significativi. 

 

Importante anche il ricorso agli strumenti di acquisto centralizzati (Consip e Centrali di committenza), che risulta oramai consolidato: tramite questi canali transita l’85% della spesa ICT prevista, un’attenzione alla trasparenza e ai risparmi, sia in termini di costi che di tempi nelle procedure di acquisto. 

 

L’analisi rileva, infine, come gli investimenti per i servizi e le infrastrutture rappresentino i principali ambiti in termini di spesa, seguiti da quelli destinati alla realizzazione di piattaforme. Alla luce dei percorsi e dei trend analizzati, l’innovazione digitale appare essere un cammino intrapreso da tutte le amministrazioni, interessando soprattutto la trasformazione dei servizi offerti all’utenza privata e aziendale (piattaforme abilitanti e servizi digitali). 

 

Per saperne di più 

 

Per maggiori approfondimenti è possibile consultare l'intero report “La spesa ICT nella PA italiana – Percorsi e trend in atto 2022-2025”.