News • 22/12/2025

L’Open Data Maturity Report registra gli avanzamenti compiuti in 36 Paesi (27 Stati Membri, 3 Stati EFTA e 6 candidati) nel favorire la pubblicazione e il riutilizzo dei dati aperti, identificando le aree di miglioramento e fornendo anche una panoramica delle migliori pratiche.

 

Sulla base della valutazione contenuta nel rapporto 2025 pubblicato dall’Ufficio delle Pubblicazioni dell’Unione Europea, l’Italia ha registrato un netto miglioramento nell’indice di maturità dei dati aperti, attestandosi al 5° posto rispetto all’8° dell’anno precedente.

 

Si rileva, infatti, una crescita dell’indice di maturità dei dati aperti dell’1,8%, rispetto all’anno precedente, corrispondente ad un rating del 95,6% (molto al di sopra della media europea dell’86%), che consente al Paese di continuare ad essere incluso tra i cosiddetti “trendsetters”, ossia quei paesi che anticipano e guidano le tendenze sugli open data.

 

Le 4 dimensioni dei dati aperti

 

La valutazione viene effettuata sulla base di un questionario sottoposto ai rappresentanti dei vari Paesi (AgID per l’Italia), attraverso quattro dimensioni tematiche che intendono coprire la catena del valore dei dati aperti: politiche, portale, qualità e impatto.

 

La performance dell’Italia supera la media europea e registra un evidente miglioramento anche in tutte le quattro dimensioni valutate, con, tra l’altro, un +5,2% nella dimensione portale e +2,1% nella dimensione qualità. 

 

Rilevante il risultato nella dimensione ‘policy’ che, con un valore del 100% (così come quello della dimensione ‘impatto’), conferma l’impegno del Paese nella definizione di politiche e strategie sui dati in coerenza con quelle definite a livello europeo. Vengono evidenziati anche le iniziative in ambito accademico e i miglioramenti del portale con una migliore reperibilità dei dati aperti, inclusi i cosiddetti dati di elevato valore, grazie a nuove funzioni di ricerca e di esposizione, oltre che di raccolta dei metadati da parte delle PA. 

 

Nel rapporto viene anche sottolineata l’integrazione delle politiche sugli open data con l’IA nel piano triennale per l’informatica nella PA e, soprattutto, nelle linee guida sull’adozione dell’IA stessa, in corso di adozione. Si dà atto anche degli sforzi costanti per migliorare la qualità dei metadati, con una quota significativa di metadati di alta qualità sul portale europeo dei dati (data.europa.eu) provenienti dal portale italiano

 

Il ruolo di AgID

 

La prestazione dell’Italia è certamente il frutto dell’impegno quotidiano di tutti i soggetti coinvolti nel processo di apertura dei dati e di riutilizzo dell’informazione del settore pubblico, in primis pubbliche amministrazioni, aziende, professionisti e comunità tematiche di utenti. 

 

AgID ricopre un ruolo di primo piano in questo processo, presidiando tutti gli aspetti analizzati dal rapporto. Oltre a definire, coordinare e guidare la costruzione e l’applicazione del framework regolatorio, infatti, AgID supporta a tutti i livelli le PA e gli altri attori interessati e gestisce i portali di dati (dati.gov.it e geodati.gov.it), riferimenti nazionali per gli analoghi portali europei.

 

Per maggiori dettagli, è possibile consultare la sezione con i risultati dell'Italia a questo link.