Strumento 20 - Schema Editor
Indice
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Anagrafica
Anagrafica
Ente: ISTAT
Ufficio proponente: DIRM - Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell'informazione statistica
Destinatari: Tutte le pubbliche amministrazioni
Capitolo del PT 2024-2026: Capitolo 5 - Dati e intelligenza artificiale
Tematica: Open data e data governance
Scenario
Scenario
Nell’ambito della strategia di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, l'interoperabilità semantica svolge un ruolo rilevante. Infatti, Progetti come il Catalogo Nazionale per l’interoperabilità semantica dei dati (NDC) (a) e la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) (b), entrambi finanziati dal PNRR, Sub-investimento 1.3.1, sono fondamentali per abilitare uno scambio di informazioni efficiente e automatico tra gli enti pubblici. Questo approccio risponde alle direttive del European Interoperability Framework, all'Interoperable Europe Act e alle normative nazionali, come il CAD (Codice per l'Amministrazione Digitale) e Linee guida sull’interoperabilità tecnica delle Pubbliche Amministrazioni. (c).
Per implementare l’interoperabilità tecnica e semantica dei dati è necessario definire il modello dello scambio dei dati e delle relative informazioni, in modo che i dati e i metadati “viaggino” insieme in un formato standard interpretabile da una macchina.
La progettazione di modelli per lo scambio dati risulta molto più efficace e comprensibile se si basa su schemi dati, ovvero descrizioni condivise di un insieme di dati, che fanno riferimento a ontologie e vocabolari controllati. Ontologie e vocabolari controllati sono a loro volta descrizione condivise delle informazioni di un particolare settore.
La documentazione delle API (Application Programmer's Interface) che compongono un e-service è normalmente pubblicata nello standard OpenAPI. Gli schemi dati possono essere realizzati nel formato JSON-LD. Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e ISTAT hanno proposto un'estensione del formato OpenAPI, che permette di inserire le descrizioni degli schemi dati direttamente all'interno della documentazione delle API. La coesistenza di entrambe le informazioni nello stesso documento rende tutto più coerente ed efficiente e mostra immediatamente la correlazione fra la specifica delle interfacce e gli schemi usati per i dati scambiati.
La progettazione degli schemi dati e l'inserimento di queste informazioni all'interno della specifica OpenAPI richiedono la consultazione di molte informazioni e la gestione dei file di specifica, per cui è utile avere a disposizione strumenti che rendano più semplice questo lavoro. Per superare questa sfida e supportare le pubbliche amministrazioni, viene messo a disposizione lo schema editor, uno strumento progettato per guidare l'erogatore di e-service su PDND, anche meno esperto, nella creazione di schemi dati conformi agli standard nazionali e internazionali. Lo scopo è garantire che i dati esposti tramite e-service siano coerenti e semanticamente interoperabili, pronti per essere utilizzati all'interno della PDND e referenziati nel catalogo www.schema.gov.it.
Presentazione
Presentazione
Lo schema editor (d) è destinato a tutte le pubbliche amministrazioni e alle organizzazioni che intendono esporre i propri servizi tramite e-service, garantendo l'aderenza ai principi di interoperabilità semantica e a quanti vogliono pubblicare “Schemi Dati” sul catalogo www.schema.gov.it. Lo strumento è attualmente in versione beta e in continua evoluzione.
Quando un ente ha la necessità di sviluppare un nuovo e-service, lo strumento offre un ambiente guidato per progettare il relativo schema dati. L'utente opera in un ambiente interattivo che offre:
- Area di editing: L’editor per scrivere la specifica dell'API in formato YAML o JSON, seguendo la OpenAPI Specification (OAS), lo standard più diffuso per la descrizione delle API REST (e);
- Validazione in tempo reale: Mentre si scrive, lo strumento controlla costantemente sia la correttezza della sintassi (secondo lo standard OAS) sia la conformità alle linee guida nazionali;
- Anteprima interattiva della documentazione: A fianco del codice, viene mostrata un'anteprima navigabile dell'API, che elenca endpoint, parametri e risposte. Questa interfaccia può essere usata per eseguire la simulazione di chiamate di prova.
L’utilizzo dello schema editor assicura che il modello dati sottostante a un'API sia robusto, riutilizzabile e compreso in modo univoco da tutti gli attori dell'ecosistema, in linea con il principio europeo “once only”. In questo modo, si semplifica l'integrazione tra sistemi, si riducono i costi e si accelera la creazione di servizi digitali integrati per cittadini e imprese. Lo sviluppo di schemi dati che si applicano a diverse API consente il riuso del codice di annotazione semantica di un servizio automatico. In particolare, degli e-service pubblicati sulla PDND, garantendo che i dati siano scambiati già corredati di metadati che consentono anche di garantire la consistenza definitoria e sintattica delle ontologie.
Quadro di sintesi - elementi chiave
Quadro di sintesi - elementi chiave
Per realizzare lo schema editor, il processo di sviluppo ha seguito diverse fasi strategiche:
- Analisi dei requisiti: Sono state analizzate le Linee Guida sull'interoperabilità tecnica delle PPAA e le principali difficoltà incontrate dalle PA nella progettazione degli schemi dati, al fine di definire le funzionalità essenziali dello strumento;
- Progettazione dell'esperienza utente (UX): Sono state condotte sessioni di progettazione per creare un'interfaccia intuitiva e un flusso di lavoro guidato, accessibile anche a utenti senza competenze tecniche avanzate in modellazione semantica;
- Sviluppo e Test: Lo strumento è stato sviluppato e successivamente testato in un ambiente dedicato, coinvolgendo un gruppo pilota di amministrazioni per raccogliere feedback e perfezionarne le funzionalità prima del rilascio.
Risorse utili